lunedì 19 ottobre 2009

il II incontro con l'assistente sociale ( iter adottivo)

Vi racconto il secondo incontro con i Servizi..
E' incominciato "male", nel senso che, quando la dr.ssa che si occupa di adozioni ha chiesto se ci fossero domande sull'incontro precedente, ho espresso un pensiero, ossia che avevo considerato sempre maternità biologica ed adozione come due cose in qualche modo quasi sovrapponibili, e lei ha detto di no,perchè un figlio biologico non ha la ferita dell'abbandono, quindi non sarà mai come un bambino che diventa figlio adottivo.
Ha chiesto anche quando pensiamo di dire dell'adozione a nostro figlio, io ho detto "subito", e lei ha chiesto "quando? a che età?" ed io ho risposto. "se fosse piccolissimo, anche a 2 o 3 anni, magari attraverso il gioco, con delle bambole, per esempio" e lei ha detto "sono contraria a dirlo attraverso il gioco, e subito significa SUBITO perchè l'adozione va raccontata, magari attraverso le foto di quando partirete per andare a prendere il bambino, dell'arrivo, di voi con lui, dell'istituto, delle persone che ci vivono, della partenza per il rientro etc. Questo perchè non potete fondare la relazione con il bambino che diventerà vostro figlio su una bugia. "
Ancora, ha fatto una domanda a noi donne:"che rapporto hai con la madre di quello che un giorno diventerà tuo figlio?". Ho risposto, impulsivamente" prima di tutto, riconoscenza, perchè non ci sarebbe il bambino che diventerà mio figlio, se non ci fosse stata lei" Però lei, dopo, ha detto che proveremo, oltre alla gratitudine, rabbia, a volte la detesteremo, perchè quando vedremo i segn dell'abbandono sapremo che è per via di chi ha abbamdonato il bambino.
Un'altra cosa che mi fa tremare un po' è che quando ha chiesto: "come vi comporterete quando vedrete i segni dell'abbandono nel bambino che diventerà vostro figlio?" io ho risposto" cercherei di capire, di fargli sentire il mio amore, mi avvicinerei e cercherei di parlargli e di tranquillizzarlo" lei mi ha detto "signora, ma lei non deve salvare questo bambino, lei deve esserne la madre adottiva, c'è bisogno di azioni dettate dalla pancia, dal cuore, ci deve essere coinvolgimento emotivo. La cosa che bisognerà fare è abbracciarlo, fargli sentire che prendete la sua sofferenza" Io ho risposto che non ce la faccio a coinvolgermi emotivamente con un bambino che non è qui, che non è mio figlio ora e adesso.. ma non so se l'abbia ritenuta una risposta accettabile..
Insomma, ho paura di pregiudicare l'iter adottivo.. Qualcuna di voi che abbia già adottato mi potrebbe tranquillizzare, per favore, o, anche, spiattellarmi in faccia se obiettivamente ho pregiudicato le cose?
Ah, un'ultima cosa, ma qui non c'entra l'assistente sociale: la mia amica più cara, quando le ho raccontato queste cose, ad un certo punto mi ha detto"Lu, ma perchè ogni volta che parliamo mi dici solo cose brutte, e non mi racconti i progetti che hai per quando il vostro piccino arriverà a casa?"
... io mi sono sentita risponderle con una cosa che non sapevo di provare, ed infatti ho pianto tantissimo.. perchè ha parlato il subconscio.. la pancia.. ovvero "Pina, non è vero che non faccio progetti, li faccio nella mia mente, ma non li dico a nessuno perchè ho puara che poi il decreto sarà negativo, e non voglio vivere un altro lutto come quando ho saputo di non avere altri figli!"

P.S.: il prossimo incontro, il terzo, è stato fissato per il 30 ottobre alle 16,30

12 commenti:

Luca and Sabrina ha detto...

Luisa, secondo noi non hai pregiudicato nulla, dalle tue risposte si evince il desiderio che hai di avere il tuo bimbo, come si fa a dire cosa fare e cosa dire così, ipoteticamente? Quando avrai davanti tuo figlio allora sì che saprai cosa dire e cosa fare, allora sì che le tue reazioni e le tue risposte verranno dalla pancia! Tranquilla Luisa, terremo le dita incrociate per te ed aspettiamo notizie dopo il prossimo incontro!
Un abbraccio fortissimo
Sabrina&Luca

Gio ha detto...

Sei una persona vera, non puoi non avere reazioni e pensieri da persona vera. Penso che l'amore trovi difficile uscire in colloqui e domande. E poi non sei la prima aspirante mamma che incontrano, avranno sentito tante volte queste risposte e imparato a capire chi magari dice sciocchezze socialmente apprezzabili e chi non dà risposte da manuale, ma lo fa con il cuore :)

Lo ha detto...

tesoro mio conosco bene il campo e le mie parallelocolleghe....che dire se non che è un lavoro che è difficilissimo fare in modo obiettivo senza farsi influenzare dai propri pregiudizi?...e mi sembra che sia successo proprio così...non che questo sia consolatorio...ma tu cerca di essere te stessa...e lasciala andare come va...a volte sono problemi di comunicazione\comprensione...
In queesto tipo di percorso c'è uan cosa che è vera ma che è poco considerata: la posizione debole dei genitori che temono di parlare per quello che sono temendo un giudizio che influenzerà le loro vite...
tu e Vito siete in gamba e per questo vi abbraccio forte

Elle ha detto...

A tutti voi, grazie da parte nostra..
Abbiamo, anche stasera, parlato di tutto questo e, alla fine, forse l' ass. sociale che ci segue ( che lavora nell'ambito delle adozioni da ben 25 anni, quindi è esperta, ma, soprattutto, ama il suo lavoro.. e vi assicuro che si nota) voleva provocare proprio quello che viene definito in antropologia uno "chock terapeutico", ovvero una reazione forte per poi riflettere e andare avanti.
E' proprio quello che stiamo facendo e, in effetti, è vero che noi siamo partiti con l'entusiasmo di chi vuole giungere alla meta del proprio viaggio, ma non ci siamo resi conto che, pur se per noi è normale voler dare amore al bimbo/a/i che diventerà/diventeranno nostro/a/i figlio/a/i, è il bambino che potrebbe non essere in grado di riceverne da subito, perchè ha, appunto, quella che l'ass.sociale ha definito la "ferita primaria", ovvero quella dell'abbandono.
Alla fine, riflettendoci sopra, per poter accettare l'amore ( anche tra adulti) ci dev'essere fiducia.. e di chi può aver fiducia un piccolo che è stato abbandonato? .. Avrà paura di essere abbandonato nuovamente, ci metterà alla prova per vedere se è la verità che resterà sempre con noi, che non l'abbandoneremo..
Alla fine dei conti, cercherà di provocare quello che teme, ovvero un nuovo abbandono.. probabilmente, ci allontanerà per non essere allontanato.. perchè non capirà mai (come ha detto l'assistente sociale, non troverà alcuna giustificazione, anche quando la chiederà) perchè la madre l'ha abbandonato.

Rita ha detto...

Ti leggo da un po' ma non ho mai commentato, questa volta ne sento il bisogno. Sento il bisogno di tranquillizzarti... non sono una mamma adottiva ma sono molto vicina ad una famiglia affidataria e ho conosciuto dei bimbi speciali, dei bimbi che purtroppo non hanno potuto vivere con i genitori biologici ma che allo stesso tempo per fortuna hanno trovato dei genitori adottivi splendidi.
Non so se è uguale per tutti, io posso solo raccontarti la mia esperienza...
Questi bambini sono terribilmente affettuosi e si abbandonano alle tue coccole in maniera completa, quasi disarmante, questi bambini qualche segno lo portano ma riescono a gioire per ogni piccola cosa. Per esperienza ti dico che se è molto piccolo non ricorderà nemmeno la sua mamma biologica ma è giusto che voi siate sempre onesti con lui. L'unico bambino che ho visto in difficoltà è stato uno al quale i genitori adottivi non gli permettevano di parlare della sua famiglia d'origine perché speravano che lui li dimenticasse, lui non poteva dimenticarli perché aveva 7 anni quando è stato adottato, ma poi i genitori hanno capito, gli sono venuti incontro e adesso lui è uno splendido ragazzo di 18 anni con il futuro d'avanti.
I piccoli invece cominciano a chiamarti mamma dopo qualche giorno che ti hanno conosciuta, ma lo fanno d'istinto, non per imposizione e ti buttano le braccia al collo come se tu ci fossi sempre stata nella loro vita.
Se ti va leggi un po' della loro storia sul mio blog.
http://misonopensataaddosso.blogspot.com/2009/10/adessocosina.html

Mi permetto di darti un consiglio... se il tuo bambino prima di venire da te avrà avuto una famiglia affidataria non cancellarli dalla vostra vita falli diventare degli "zii" è bello per loro ed è bello per il piccolo. Ma ricordati sempre che dal momento che l'avrai in adozione tu sei la madre e solo tu puoi decidere per lui. Buona fortuna per questa magica esperienza.

Dida70 ha detto...

cara Luisa, sono contenta che abbiate auvto un chiarimento con l'assistente sociale ma credo che non avreste dovuto preoccuparvi perchè questi incontri, penso, servono a voi per capire a cosa state andando incontro, a volte infatti, l'entusiasmo può far perdere di vista la problematica che si accompagna ad un evento così delicato e le persone preposte ad accompagnarvi in questo percorso saranno prezione proprio per capire come comportarsi.
vi abbraccio
dida

Paola ha detto...

Non penso che tu abbia pregiudicato nulla, anzi hai parlato con il cuore e penso che sia questo che voleva sentire. Poi è normale che non puoi immedesimarti completamente fin d'ora, non è una situazione che conosci già, ma imparerai un po' per volta.
Per quanto riguarda quello che hai detto alla tua amica, penso sia giusto.
Anche io quando sono rimasta incinta di questo bimbo non riuscivo a parlarne con nessuno in modo positivo, se non con mio marito, e mi dava anche fastidio quando gli altri parlavano della sua nascita, perchè avendo perso già un bambino era un modo di proteggere me e anche gli altri dall'illusione.
Pensa che anche ai miei migliori amici non ho detto nulla fino alla fine del quarto mese!
Col tempo ci si lascia andare inevitabilmente, e si coglieranno tutti i lati positivi!! Stai tranquilla :-)

Elle ha detto...

Rita, nel suo commento, mi ha detto:"L'unico bambino che ho visto in difficoltà è stato uno al quale i genitori adottivi non gli permettevano di parlare della sua famiglia d'origine perché speravano che lui li dimenticasse, lui non poteva dimenticarli perché aveva 7 anni quando è stato adottato, ma poi i genitori hanno capito, gli sono venuti incontro e adesso lui è uno splendido ragazzo di 18 anni con il futuro d'avanti."

Che dirti, carissima, la penso esattamente così, devono sapere la verità :-)

E sì, anche secondo me è giusto che i bimbi finiti in affido possano mantenere un rapporto con la famiglia affidataria.

Grazie per le tue parole, ho letto la storia di Mika!

margherita ha detto...

Andate avanti se ne siete convinti...è vero l'assistente sociale fa il suo lavoro che è il benessere del bambino....ma ne sono sicura supererete ogni ostacolo.

Roberta Puccina ha detto...

Elle, cara, penso sia estremamente difficile dare la risposta "giusta", perché credo che le domande che vi vengono poste non siano altro che scuse per farvi affrontare i problemi futuri e darvi indicazioni. Ho l'impressione che questi specialisti tante volte abbiano una sola risposta precisa in mente, l'unica per loro giusta, e che quindi nessuno mai potrà rispondere come va bene a loro... D'altra parte, di conseguenza, le risposte vanno tutte bene, a meno che proprio non diciate che volete affogarlo nella vasca... :)
Però, secondo me, farebbero meglio a darvi consigli senza fare domande che vi fanno sentire sotto esame...
Vedrai che te la caverai alla grande! Il bambino sarà fortunatissimo!

Elle ha detto...

@ Margherita, certo che andremo avanti ! :-)
Sinceramente, preferisco la dr.ssa che sta seguendo noi, piuttosto che un'eventuale collega che non amasse così tanto quel che fa.. sono convinta che ci stia mettendo dinanzi dei muri per evitarci di "scivolare nella doccia" e farci ancora più male ;-)
Un abbraccio

@ Puccina, in realtà noi "siamo" sotto esame, nel senso che la relazione dei Servizi inciderà non poco sul decreto d'idoneità del giudice del Trib. per i Minorenni.. devo dire, però, che Vito ed io, nonostante le ansie, abbiamo in qualche modo scelto di vivere l'ass.sociale come una compagna di viaggio in questo cammino, in modo da non sentirci, per così dire, "violati" dall'indagine che è propria, a questo livello del percorso, del suo lavoro.
Un bacione e grazie per la fiducia :D

luby ha detto...

in bocca al lupo, di cuore.